Anunnaki ed Elohim: Le Origini Antiche della Bibbia e delle Intelligenze Superiori
Gli Anunnaki, gli Elohim e le Origini Antiche della Bibbia
Questa pagina esplora il legame tra la tradizione sumera degli Anunnaki, la corte divina dell’antica Mesopotamia e la figura degli Elohim nell’Antico Testamento. SIRP Nazionale propone una lettura che unisce storia, testi antichi e ricerca spirituale/paranormale, per comprendere come il concetto di “Dio” e di “esseri superiori” si sia trasformato nel passaggio dai miti sumeri alla Bibbia.
1. Chi erano gli Anunnaki nella tradizione sumera
Nelle tavolette cuneiformi della Mesopotamia, il termine Anunnaki indica una classe di esseri superiori legati al cielo (Anu) e alla terra. Le traduzioni più diffuse li descrivono come:
- “Coloro che dal cielo scesero sulla terra”.
- “La progenie principesca degli dèi”.
Non si tratta di figure puramente simboliche: i testi antichi li presentano come entità reali, dotate di:
- conoscenze avanzate (astronomia, agricoltura, leggi);
- capacità di intervenire sul destino umano;
- presenza fisica o semi-fisica in luoghi specifici.
Gli Anunnaki rappresentano un’antica memoria di interazione tra l’umanità e intelligenze superiori, percepite dai Sumeri come dèi discesi dal cielo.
2. Dagli Anunnaki ai dèi di Akkadi, Assiri e Babilonesi
Dopo la civiltà sumera, l’eredità degli Anunnaki viene assorbita e rielaborata da Akkadi, Assiri e Babilonesi. I nomi cambiano, ma le funzioni principali restano simili.
2.1. Continuità di figure e ruoli
- Anu – dio del cielo, capo degli Anunnaki.
- Enlil – signore dell’aria, delle tempeste, del destino.
- Enki/Ea – dio della sapienza, delle acque profonde, della conoscenza segreta.
Questa struttura divina, con un dio supremo e una corte di entità subordinate, prepara lo sfondo culturale in cui nascerà, secoli dopo, la teologia dell’Antico Testamento.
La Bibbia non nasce nel vuoto, ma in un mondo già impregnato di miti mesopotamici su esseri celesti che governano l’umanità.
3. La connessione con l’Antico Testamento: gli Elohim
Quando il popolo ebraico viene deportato a Babilonia (VI sec. a.C.), entra in contatto diretto con la tradizione religiosa mesopotamica. In questo periodo prendono forma molte parti della Bibbia come le conosciamo oggi.
3.1. Elohim: pluralità divina come eco del consiglio degli Anunnaki
Nel testo ebraico, Elohim è un termine plurale che indica un insieme di “potenze” o “esseri divini”. In vari passi si parla di una assemblea celeste, una corte di esseri che affiancano la divinità principale. Questo schema è straordinariamente simile al consiglio degli Anunnaki.
3.2. “Altissimo” e Anu
La figura di El Elyon, “Dio Altissimo”, presenta forti affinità con Anu, il dio del cielo e capo degli Anunnaki. In entrambe le tradizioni, l’Altissimo è associato alla sfera celeste e al ruolo di fonte dell’autorità.
3.3. Enlil e il Dio del Diluvio
Nei miti sumeri e babilonesi è Enlil a decidere il Diluvio universale per distruggere l’umanità. Nell’Antico Testamento è YHWH a provocare il Diluvio ai tempi di Noè. Le somiglianze di trama, motivazioni e struttura narrativa indicano chiaramente una continuità di modello.
Gli Elohim biblici possono essere visti come una rielaborazione teologica, in chiave ebraica e poi monoteista, di una pluralità di esseri superiori già presenti nei miti degli Anunnaki e delle divinità mesopotamiche.
4. Nephilim e “figli degli Elohim”: il tema degli ibridi
Un passo particolarmente enigmatico dell’Antico Testamento parla dei Nephilim, gli “uomini potenti di tempi antichi”, collegati ai “figli degli Elohim” che si uniscono alle “figlie degli uomini”.
Il quadro è estremamente simile a molti miti mesopotamici, in cui esseri superiori scendono sulla terra e generano ibridi eroici con gli umani.
4.1. Parallelo con i racconti sugli Anunnaki
- Essere “divini” o superiori interagiscono con l’umanità.
- Nascono figure ibride, dotate di forza, sapere o poteri particolari.
- Le genealogie di re e eroi vengono fatte risalire a queste unioni.
Il racconto dei Nephilim può essere letto come una versione ebraica del tema degli ibridi tra mondo umano e mondo degli “dèi”, cioè tra la nostra specie e intelligenze superiori che interagivano con essa.
5. Perché la teologia tradizionale evita il tema Anunnaki/Elohim
Riconoscere apertamente il legame tra Anunnaki, Elohim e strutture divine mesopotamiche avrebbe conseguenze pesanti sulla teologia classica:
- il monoteismo non apparirebbe più come perfetto e isolato fin dall’inizio;
- il “Dio biblico” risulterebbe influenzato da divinità più antiche;
- gli Elohim si rivelerebbero come pluralità di esseri, non come un semplice titolo onorifico di un unico Dio.
Di conseguenza, la teologia preferisce:
- ridurre gli Elohim ad “angeli” o “figure simboliche”;
- ignorarne il legame con la Mesopotamia pre-biblica;
- semplificare la storia religiosa in un’unica linea retta: un solo Dio, un solo popolo, una sola rivelazione.
La complessità delle origini viene appiattita per salvare la coerenza del dogma. Ma a livello storico e testuale, le tracce di una pluralità di esseri superiori sono evidenti.
6. La lettura di S.I.R.P. Italia: intelligenze superiori e ricerca paranormale
S.I.R.P. Italia non affronta questi temi come “mitologia contro religione”, ma come parte di una più ampia ricerca sulle interazioni antiche tra l’umanità e intelligenze non umane. Gli Anunnaki e gli Elohim possono essere letti come:
- gerarchie di coscienze superiori che hanno guidato fasi della storia umana;
- entità in grado di manifestarsi in forma fisica o semi-fisica, percepite come “dèi” dagli antichi;
- parte di una tradizione di contatti che continua oggi attraverso fenomeni spirituali e paranormali (apparizioni, comunicazioni, fenomeni energetici).
6.1. Collegamento con le indagini moderne
Nel lavoro sul campo, S.I.R.P. Italia documenta:
- manifestazioni intelligenti che sembrano rispondere e interagire;
- presenze in luoghi storici percepite come “spiriti guida” o “guardiani”;
- fenomeni anomali che suggeriscono la presenza di livelli di coscienza non umani.
Gli Anunnaki e gli Elohim non sono solo figure del passato, ma indizi di un universo in cui l’essere umano non è solo, e in cui la nostra storia è stata influenzata da intelligenze superiori che oggi possiamo studiare anche attraverso la ricerca paranormale, con metodo e prudenza.
7. Sintesi: cosa ci insegna il legame Anunnaki–Elohim
Punti chiave
- Gli Anunnaki sono descritti dai Sumeri come esseri celesti scesi sulla terra, con ruoli di guida e controllo.
- Le culture mesopotamiche successive hanno mantenuto questa struttura divina, trasmettendola al contesto in cui nascerà l’Antico Testamento.
- Gli Elohim biblici mostrano una pluralità di presenze simile al consiglio degli dèi/Anunnaki.
- Racconti come quelli del Diluvio e dei Nephilim rivelano forti parallelismi con miti sumeri e babilonesi.
- La teologia tradizionale tende a semplificare o nascondere questi legami per preservare un monoteismo lineare.
- SIRP Nazipnale interpreta questi dati come indizi di una storia più vasta di contatti tra umanità e intelligenze superiori.
In questa prospettiva, lo studio degli Anunnaki e degli Elohim non è curiosità esoterica, ma parte integrante di una ricerca seria sulle origini spirituali dell’umanità, sulle sue relazioni con l’Oltre e su come queste relazioni continuino ancora oggi nei fenomeni che osserviamo e documentiamo nei luoghi storici, nelle case e nei casi sensibili seguiti da SIRP Nazionale.