Come funzionano i protocolli etici e tecnici della SIRP Nazionale
Un ente nazionale è credibile solo se ha regole chiare, scritte e vincolanti.
Per questo SIRP Nazionale ha costruito un sistema di Protocolli suddivisi in due grandi categorie:
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Categoria A: Protocolli Fondamentali (identità, valori, tutela)
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Categoria B: Protocolli Tecnici Operativi (indagini, strumenti, metodologia)
Protocolli Etici – il cuore dell’identità SIRP
Il Protocollo Etico definisce:
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il rispetto assoluto della persona, della sua storia, della sua vulnerabilità;
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il divieto di creare dipendenza psicologica, economica o emotiva;
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la separazione netta tra ricerca e attività commerciale scorrette;
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la condanna dei linguaggi che generano paura (“sei maledetto”, “hai entità attaccate”, ecc.);
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l’obbligo di indirizzare i casi clinici verso professionisti della salute (medici, psicologi).
Chi partecipa alle attività SIRP — come socio, ricercatore, divulgatore — deve aderire formalmente a questo codice.
Protocolli Tecnici – il metodo nelle indagini
I Protocolli Tecnici Operativi (Categoria B) stabiliscono:
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come si prepara un sopralluogo in un luogo storico;
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quali strumenti sono ammessi e quali invece producono falsi positivi (es. la scelta SIRP di usare solo rilevatori elettrostatici, evitando i classici EMF magnetici da “spettacolo”);
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come si raccolgono testimonianze e dati audio/video;
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come si distingue tra fenomeni ambientali, psicologici e realmente anomali;
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come si scrive una relazione finale chiara, senza esagerazioni.
In più, per ogni Protocollo esiste un Verbale del Consiglio Direttivo che ne attesta l’adozione ufficiale, con data, orario e votazione.
Perché sono fondamentali
Questi protocolli:
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proteggono i cittadini;
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danno uno standard oggettivo alle indagini;
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permettono a Comuni e istituzioni di collaborare con SIRP con fiducia;
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creano una linea di demarcazione netta tra SIRP e chi fa show, intrattenimento o raggiro.