Cos’è un’indagine paranormale professionale e come si evita l’improvvisazione
Oggi chiunque, con una torcia e uno smartphone, si presenta come “investigatore del paranormale”.
Il risultato è:
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disinformazione,
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video gonfiati,
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luoghi storici trattati come parchi giochi,
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mancanza di rispetto verso famiglie, defunti, storia e sensibilità locali.
Gli elementi chiave di un’indagine professionale SIRP
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Mandato chiaro
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richiesta ufficiale del proprietario/comune/ente;
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obiettivi definiti (documentazione, studio, tutela).
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Sopralluogo preliminare strutturato
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studio della storia del luogo;
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raccolta testimonianze;
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analisi delle possibili cause naturali (fauna, struttura, impianti).
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Piano di indagine scritto
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definizione delle zone di lavoro;
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orari, squadre, strumenti;
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protocolli di sicurezza e rispetto.
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Uso di strumentazione selezionata, non scenografica
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sensori elettrostatici, audio a largo spettro, termocamere, ecc.;
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esclusione di strumenti “televisivi” usati senza criterio.
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Registrazione e verbalizzazione di ogni attività
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orari, condizioni, eventi osservati;
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marcatori per eventuali anomalie.
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Analisi post-indagine
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revisione dei dati;
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confronto tra percezioni, storia e misurazioni;
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classificazione (normale, anomalo, inspiegato).
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Relazione finale etica e pulita
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niente allarmismo;
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niente affermazioni assolute (“è sicuramente un fantasma”);
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uso di termini come anomalo, non spiegato, compatibile con fenomeno residuo.
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Come si evita l’improvvisazione
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con protocolli scritti;
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con una catena di responsabilità (Consiglio Direttivo, referenti di indagine);
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rifiutando collaborazioni con chi vuole solo “show” o “spavento”;
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spiegando sempre ai richiedenti cosa è possibile, cosa no e quali limiti ha la ricerca.