Cos’è un’indagine paranormale professionale e come si evita l’improvvisazione

Oggi chiunque, con una torcia e uno smartphone, si presenta come “investigatore del paranormale”.
Il risultato è:

  • disinformazione,

  • video gonfiati,

  • luoghi storici trattati come parchi giochi,

  • mancanza di rispetto verso famiglie, defunti, storia e sensibilità locali.

Gli elementi chiave di un’indagine professionale SIRP

  1. Mandato chiaro

    • richiesta ufficiale del proprietario/comune/ente;

    • obiettivi definiti (documentazione, studio, tutela).

  2. Sopralluogo preliminare strutturato

    • studio della storia del luogo;

    • raccolta testimonianze;

    • analisi delle possibili cause naturali (fauna, struttura, impianti).

  3. Piano di indagine scritto

    • definizione delle zone di lavoro;

    • orari, squadre, strumenti;

    • protocolli di sicurezza e rispetto.

  4. Uso di strumentazione selezionata, non scenografica

    • sensori elettrostatici, audio a largo spettro, termocamere, ecc.;

    • esclusione di strumenti “televisivi” usati senza criterio.

  5. Registrazione e verbalizzazione di ogni attività

    • orari, condizioni, eventi osservati;

    • marcatori per eventuali anomalie.

  6. Analisi post-indagine

    • revisione dei dati;

    • confronto tra percezioni, storia e misurazioni;

    • classificazione (normale, anomalo, inspiegato).

  7. Relazione finale etica e pulita

    • niente allarmismo;

    • niente affermazioni assolute (“è sicuramente un fantasma”);

    • uso di termini come anomalo, non spiegato, compatibile con fenomeno residuo.

Come si evita l’improvvisazione

  • con protocolli scritti;

  • con una catena di responsabilità (Consiglio Direttivo, referenti di indagine);

  • rifiutando collaborazioni con chi vuole solo “show” o “spavento”;

  • spiegando sempre ai richiedenti cosa è possibile, cosa no e quali limiti ha la ricerca.