Perché alcune persone percepiscono “presenze”: neuroscienze e fenomenologia

Molti individui riferiscono di percepire una presenza invisibile, soprattutto in luoghi carichi di storia o in momenti emotivi intensi. Questo fenomeno è così diffuso che la neuroscienza lo studia da anni con il nome di “presence hallucination” o “apparitional experience”.

Le cause possono essere molteplici:

Fattori neurologici

Alterazioni temporanee del lobo temporale possono creare la sensazione di “qualcuno vicino”.

Fattori psicologici

Stress, lutti, traumi o stati meditativi profondi possono amplificare la percezione.

Fattori ambientali

Campi elettromagnetici anomali, infrasuoni, variazioni termiche.

Fattori non ancora spiegati

Molti ricercatori riconoscono che alcune esperienze rimangono un mistero, con descrizioni troppo precise e coerenti per essere imputate al caso o a illusioni.

La SIRP integra neuroscienze, psicologia e ricerca sul campo per distinguere:

  • percezioni legate al cervello,

  • percezioni legate all’ambiente,

  • percezioni che superano le spiegazioni convenzionali.

Perché alcune persone percepiscono “presenze”: neuroscienze e fenomenologia

(Approfondimento ufficiale SIRP Nazionale)

La sensazione di “non essere soli” in un luogo dove non c’è nessuno è un’esperienza umana estremamente diffusa.
Compare in contesti molto diversi:

  • luoghi storici, castelli, conventi

  • momenti emotivi intensi

  • stati di paura o vulnerabilità

  • fasi di meditazione o rilassamento profondo

  • esperienze paranormali riferite durante indagini

In ambito scientifico, questo fenomeno è studiato come:

  • Presence Hallucination (PH)

  • Apparitional Experience

  • Feeling of Presence (FoP)

Pur non essendo una “allucinazione” nel senso patologico, è una percezione anomala che coinvolge cervello, mente, ambiente e — in alcuni casi — fattori ancora non spiegati.


🔹 1. La prospettiva neuroscientifica: il lobo temporale e la percezione del sé

La sensazione di una presenza è stata studiata da neuroscienziati come Blanke, Persinger e altri.
Hanno scoperto che:

✔ Stimolazioni o micro-alterazioni del lobo temporo-parietale sinistro

possono produrre:

  • percezione di qualcuno dietro o accanto

  • sensazione di essere osservati

  • “ombra” laterale o sul retro

  • impressione che una figura ripeta i nostri movimenti

Questo avviene perché il cervello, quando è in stress o confusione sensoriale,
separa il senso del Sé e lo proietta all’esterno.

Esempi noti:

  • esploratori in situazioni estreme sentono “una persona che li accompagna”

  • alpinisti isolati percepiscono una “presenza guida”

  • alcune esperienze di OBE includono figure laterali o retrostanti

Non è patologia:
è un meccanismo di compensazione neurosensoriale.


🔹 2. La prospettiva psicologica: emozioni, trauma e iper-vigilanza

Il cervello umano è programmato per riconoscere schemi, volti, ombre, figure.
In stati emotivi particolari questa capacità aumenta.

✔ Fattori che amplificano la percezione:

  • lutti recenti

  • ansia e stress prolungato

  • trauma psicologico

  • solitudine intensa

  • meditazione profonda

  • “anticipazione” di qualcosa di insolito

Quando l’emotività è alta:

👉 il cervello “completa” le informazioni mancanti,
👉 interpreta il silenzio come presenza,
👉 traduce segnali vaghi in sensazioni molto forti.

In particolare, chi ha vissuto un lutto recente può avvertire:

  • odori

  • sensazioni di tocco leggero

  • presenze familiari

  • percezioni di conforto o protezione

La psicologia del trauma ha documentato a lungo queste esperienze, che sono concrete e reali per chi le vive, anche se non necessariamente derivano da cause esterne.


🔹 3. Fattori ambientali: quando è il luogo a influenzare la mente

Molti casi di percezione di “presenza” sono collegati all’ambiente stesso.
Tra i fattori più noti:

Infrasuoni (sotto i 20 Hz)

Generano:

  • ansia

  • brividi

  • sensazione di osservazione

  • malessere

  • “pressione” nella stanza

Sono presenti in:

  • castelli antichi

  • tunnel

  • vecchi impianti industriali

  • grandi sale vuote

  • strutture con corrente d’aria

Campi elettrostatici anomali

Possono provocare:

  • formicolio

  • percezioni di movimento più o meno vicino

  • sensazioni di presenza laterale

(NB: la SIRP, proprio per questo, utilizza rilevatori elettrostatici e non magnetici, per evitare falsi positivi da impianti e metalli.)

Variazioni termiche improvvise

Il corpo interpreta il freddo inatteso come una presenza fisica.

Architetture antiche

Stanze irregolari, eco, vibrazioni e riverberi possono suggestionare i sensi.


🔹 4. Fattori non spiegati: quando la percezione supera i modelli scientifici

Nonostante neuroscienza, psicologia e fisica ambientale spieghino molti casi,
una percentuale resta realmente anomala.

Sono quelle esperienze in cui la percezione:

  • è condivisa da più persone presenti nello stesso luogo

  • avviene senza stress emotivo

  • non coincide con fattori ambientali anomali

  • presenta dettagli troppo precisi (altezza, passo, direzione, descrizione)

  • è accompagnata da dati strumentali insoliti

  • coincide con informazioni storiche sconosciute ai testimoni

Queste sono le esperienze che in psicologia della percezione sono definite:

👉 Apparitional experiences verosimili,
non riconducibili a suggestionabilità o interpretazione.

Sono rari, ma esistono, e sono proprio quelli che richiedono una indagine SIRP completa.


🔹 5. Come la SIRP distingue le origini della percezione

Durante le indagini nei castelli e nei luoghi storici, la SIRP applica una metodologia a tre livelli:


1) Analisi neurologica e psicologica indiretta

Chiediamo:

  • stato emotivo della persona

  • eventuali traumi recenti

  • stanchezza, stress, ipersensibilità

  • dinamiche di gruppo (contagio emotivo)

  • storia personale (lutti, ansia, spiritualità)


2) Analisi ambientale e strumentale

Cerchiamo:

  • correnti d’aria

  • infrasuoni

  • variazioni di pressione

  • campi elettrostatici anomali

  • micro-vibrazioni

  • fattori architettonici

💡 La SIRP non utilizza rilevatori magnetici, per evitare interpretazioni errate dovute a metallo, cavi e impianti.


3) Analisi fenomenologica

Studiamo:

  • se la percezione è ripetitiva

  • se è condivisa da più persone

  • se coincide con informazioni storiche

  • se è accompagnata da anomalie audio/visive

  • se è coerente con fenomenologia residua o intelligente

Solo i casi che superano tutti e tre i livelli vengono classificati come percezioni anomale autenticamente inspiegate.


🔥 Conclusione

La percezione di “presenze” non è un fenomeno unico.
È un intreccio complesso di:

  • neurofisiologia

  • psicologia

  • ambiente

  • memoria dei luoghi

  • fenomeni anomali non ancora compresi

Il compito della SIRP è distinguere con precisione:

  1. percezioni generate dal cervello,

  2. percezioni generate dall’ambiente,

  3. percezioni che superano le spiegazioni tradizionali.

Grazie a un approccio multidisciplinare, serio e lontano dal sensazionalismo,
possiamo finalmente studiare questi fenomeni con rigore e rispetto, restituendo alle persone chiarezza, sicurezza e verità.